Il Vescovo Corrado: belle parole, per tutti

Martedì sera, assieme alla mia principessa, ho avuto modo di ascoltare le parole di Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, durante un momento di preghiera riservato a noi giovani presso la chiesa di Canepanova.

La serata, animata da piacevoli canti, è proseguita con la lettura della parabola della samaritana; questa è stata fonte ispiratrice di tre domande che sono state poste al vescovo dai ragazzi che frequentano Canepanova. Se rivango nella mente sono sicuro di riuscire a recuperare più o meno le parole esatte delle domande, preferisco non farlo perché reputo le risposte più importanti.

Risposte che ho annotato col cellulare e che raccolgo qui cercando di raggrupparle.

Sulla grandezza e sul senso di vuoto…

“Il desiderio di grandezza è qualcosa di grande, perché significa che siamo vivi, è il desiderio di lasciare la traccia in quello che facciamo. Dobbiamo chiederci dopo ogni cosa che facciamo che cosa abbiamo lasciato agli altri. Una cosa più preziosa di te stesso non c’è”

“C’è in noi uno strano desiderio di qualcosa di impossibile, abbiamo tutto, ma anche dopo un’esperienza bella è come se ci mancasse qualcosa”

“A volte è molto più bella l’attesa. Ogni grande genio umano ha espresso quel desiderio di qualcosa di più. Questo desiderio è la sete di qualcosa, che ti tiene vivo”

La citazione di Leopardi…

“Leopardi è una persona viva perché vive il dramma della vita. Leopardi nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia invidia il gregge e noi siamo animali un po’ strani. Scriveva in quel canto:

Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra,

E un fastidio m’ingombra

La mente, ed uno spron quasi mi punge

Sì che, sedendo, più che mai son lunge

Da trovar pace o loco”

La sete dell’inquietudine…

“Da dove viene questa sete? È la nostra natura, è il tessuto del nostro cuore. Io sono questa sete. Il non essere mai completamente soddisfatti di quello che abbiamo è qualcosa di grande. Non lasciamoci rubare questa sete, non lasciamoci addormentare, non ci dobbiamo accontentare. Una sete così grande non può venire da noi, ma da qualcosa di più grande di noi. Questa sete è l’inquietudine del nostro cuore, bisogna avere amore per questa sete”

L’incontro con Gesù…

“E’ normale sentirsi inadeguati. Bisogna sentire i nostri peccati, la nostra sproporzione. Il signore è venuto per riconoscere l’umiltà ferita. Gesù è entrato in rapporto con i pescatori, con i poveri, con i peccatori, con i malati, Gesù è entrato in contatto con questi umili. L’incontro col signore è un qualcosa di desiderato che accade come un imprevisto. Io ad esempio ricordo di averlo incontrato mentre giocavo a calcio a Lavagna (Genova) con dei ragazzi difficili che si menavano se non li premiavi tutti.”

“Le parole di Gesù ci portano nel profondo della vita. Sono una sorgente sempre fresca di acqua e ti nasce il desiderio di berne ancora, non ti annoi mai”

La citazione di Montale…

“Ricordo una poesia di Montale che si chiama “Prima del viaggio” in cui l’uomo prepara ogni cosa del viaggio. Alla fine Montale si chiede:

E ora che ne sarà del mio viaggio?

Troppo accuratamente l’ho studiato

senza saperne nulla. Un imprevisto

è la sola speranza. Ma mi dicono

che è una stoltezza dirselo.”

“Più un uomo è vivo più si sente la sete di pienezza e di vita è più si è disponibili ad accettare il mondo vero. Bisogna cercare degli amici con cui condividere questa grandezza”

Lo scetticismo…

“L’essere scettici, lo scetticismo, è un grande nemico con cui fare i conti. Il dubbio, il sospetto è diventato il modo di incontrare le cose. L’uomo adulto sospetta delle cose, ha paura di essere fregato. Questa cosa è disumana, perché senza fiducia non impariamo nulla. Senza fiducia non c’è nulla, non c’è conoscenza, non c’è rapporto, non c’è vita. Lo scetticismo, come posizione, è disumana, astratta.”

Pietro Alongi

In foto l’ingresso del Vescovo Corrado a Pavia (al centro), lo precede il Vescovo Giovanni Giudici, ultimo il Cardinale Angelo Scola