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Come educare i ragazzi alla fede

Come educare i ragazzi alla fede, questo è stato il titolo dell’incontro che Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ha tenuto pochi giorni fa nel nostro oratorio di Mirabello.




Il titolo fa giustamente pensare a una serata pensata per i genitori. Attualmente non lo sono, ma potrei esserlo e per questo ho deciso di andare. Poi l’educazione dei ragazzi non è appannaggio solo dei genitori: tutti possiamo educare, indipendentemente dalla nostra età, dal luogo in cui ci troviamo o dal ruolo che ricopriamo.

L’oratorio l’ho sempre visto come una sana palestra di vita che mi ha insegnato a rapportarmi con tutti: dai bambini, ai ragazzi, ai genitori, ai più anziani, al prete che rappresenta un’autorità.



Sentiamo (e vediamo) che i nostri oratori non sono frequentati dai ragazzi e sarebbe facile addossare questa colpa al prete. Un professore che ho incontrato durante il mio percorso universitario soleva dire che a Roma il Quirinale è stato abitato dai papi, poi dai Savoia e infine dai presidenti della Repubblica “questo per dirvi che le persone cambiano ma l’istituzione resta”. Il nostro frequentare l’oratorio o la chiesa non deve quindi dipendere dal prete di turno, ma dal motivo più profondo che ci porta a essere lì.

Un ragazzino di 12 anni o un 16enne non la pensa così perché non ha ancora raggiunto la piena maturità del pensiero. Una maturità, questa, talvolta non pienamente raggiunta nemmeno dagli adulti.

E’ essenziale quindi che i ragazzini vedano dei buoni esempi da imitare in chi frequenta l’oratorio. E come in qualunque organizzazione, e la chiesa e i nostri oratori lo sono, bisogna che chi ricopre i posti “più in alto” sia di buon esempio.

Per farla breve, il prete che predica bene e razzola male non fa altro che allontanare i ragazzi dal cammino cristiano.

Il buon esempio, agli occhi dei ragazzi, non deve essere percepito solamente dalle parole ascoltate ma dell’esempio concreto, da un gesto visibile: dal fare.

Ho appuntato qualche frase del vescovo:

La vita è positiva. Vale la pena viverla. L’educazione è un qualcosa che avviene attraverso un rapporto. È una reintegrazione alla vita, un accesso alla vita, al bello, alla curiosità…

Sua eccellenza ha poi ricordato l’incontro che Papa Francesco ha tenuto a San Siro con i cresimandi, riporto le sue parole:

Quali sono le persone, le situazioni, le cose che vi hanno aiutato a crescere nella fede, la trasmissione della fede. Invito voi genitori a diventare, con l’immaginazione, per qualche minuto nuovamente figli e a ricordare le persone che vi hanno aiutato a credere. “Chi mi ha aiutato a credere?”. Il padre, la madre, i nonni, una catechista, una zia, il parroco, un vicino, chissà… Tutti portiamo nella memoria, ma specialmente nel cuore qualcuno che ci ha aiutato a credere. Adesso vi faccio una sfida. Un attimino di silenzio… e ognuno pensi: chi mi ha aiutato a credere?

Ha poi continuato:

Siamo cristiani quando abbiamo incontrato la bellezza. Che esperienza di Fede io vivo? La comunità cristiana è come una casa che sostiene la vita. L’educazione è comunicazione di sé, comunica quello che lui è, che lui guarda e che lui stima.

Sui bambini e sui ragazzi:

I bambini e i ragazzi lo percepiscono. I nostri figli ci guardano continuamente anche se non ce ne rendiamo conto e apprendono. I bambini si accorgono di tutto, abbiate cura del loro cuore della loro gioia. Gli occhietti dei vostri figli memorizzano e leggono. Non dobbiamo avere un atteggiamento pessimista e fiducioso. Le parole se le porta via il vento, quello che rimane nel cuore rimane per sempre.

Sulla comunità cristiana:

Bisogna favorire un coinvolgimento con la comunità cristiana, l’oratorio bisogna vederlo come una dilatazione della propria casa. Bisogna creare dei gruppi di famiglie che frequentano l’oratorio anche se oggi prevale la famiglia borghese che vuole preservare gli spazi privati.

Conclusioni:

E’ importante la libertà. Mai legare a sé i propri figli o farli vivere in una campana di vetro. Nell’educazione bisogna dare una proposta e bisogna accettare che un ragazzo può avere un periodo di tempo in cui prevalga la fatica e la confusione. L’educazione è un fatto di libertà mossa dalla testimonianza.

Vi invito a leggere: Il vescovo Corrado, belle parole per tutti , Una giornata per don Antonio! , Benvenuto don Enrico! Per quanto riguarda l’educazione dei ragazzi può essere interessante bullismo e buona famiglia

Pietro Alongi

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