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E va bene così…senza parole

Ve la ricordate? E’ la bellissima canzone del grande Vasco, uscita nel 1994. “E ho guardato la televisione/ e mi è venuta come l’impressione/ che mi stessero rubando il tempo e che/ tu/ che tu mi rubi l’amore/ ma poi ho camminato tanto e fuori/ c’era un gran rumore/ che non ho più pensato a tutte queste cose…”

Sì, fuori c’è tanto rumore, ma a quelle cose non ci si può non pensare. Quelle cose sono la neve, è il terremoto che messe insieme no, non ti fanno camminare fuori, perché fuori fa freddo e tutto è bloccato.

Molte persone non hanno più una casa, sono disperate perché da giorni senza energia elettrica, 114 mila utenze senza luce. Poi l’acqua, manca pure quella, interrotte pure le linee telefoniche, senza niente. Strade bloccate, paesi isolati, i viveri che scarseggiano. Persone che urlano dalla disperazione perché non possono raggiungere i loro animali per poter dare loro da mangiare; chissà poi se quegli animali sono ancora vivi.



L’albergo di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso, colpito dalla valanga di neve. Chissà dove sono tutte quelle persone, una trentina, lì a lavorare e divertirsi. Ad ora solo due sono state portate in salvo; una è quella che ha dato l’allarme. Qualcuno che manda sms dicendo: “Aiuto aiuto, stiamo morendo di freddo”. Quattro persone sono state ritrovate senza vita, e gli altri? Dove sono tutti gli altri? Ci sono ancora? Non si sa, perché tutto è bloccato.

Le ambulanze, anche loro bloccate, non ce la fanno. Una signora non ha neppure potuto fare la chemio. Poi si fermano le turbine per aprire la strada, gli era finito il gasolio, e allora i vigili del fuoco, a piedi, trasportano le taniche.

Poi le scosse di terremoto. Un terremoto che non si ferma, la terra ha voglia di tremare. Ad un signore di 83 anni cade addosso la stalla, muore. Le scuole chiuse, i sindaci che cercano aiuto e dicono di non riceverne, poi salta fuori la storia dei messaggini, con le donazioni che non sono ancora arrivate. Neppure i moduli abitativi ci sono. Ad Amatrice crollano pure quelle due cose che erano rimaste in piedi tra cui il campanile della Chiesa di Sant’Agostino.

Abbiamo il Centro Italia in ginocchio.

E va bene così, senza parole.

Pietro Alongi

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