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Gianni Boncompagni: tanti meriti, una colpa




Si spegne a Roma, all’età di 84 anni, Gianni Boncompagni. Conduttore radiofonico, autore televisivo, paroliere e regista.

L’esordio è alla radio con Bandiera Gialla: “a tutti i maggiori degli anni 18, a tutti i maggiori degli anni 18, questo programma è rigorosamente riservato ai giovanissimi”. La trasmissione, dedicata alle novità musicali, era presentata da lui e da Renzo Arbore, suo grande amico e collega. Trasmettevano dagli studi di Via Asiago a Roma; verrebbe da dire che “nella fine, il principio” visto che è lì la sua camera ardente. Il pubblico era composto da 40 adolescenti, presi dal Piper Club, mentre altri erano figli dei dirigenti Rai. Alcuni erano già noti: Renato Zero, Mita Medici, Giancarlo Magalli.

Nel 1970 va in onda Alto Gradimento su Radio Due, in controtendenza: nessun filo logico, si parlava, si scherzava con battute volutamente banali e poi si lanciava improvvisamente qualche canzone.

Nel 1977 la svolta in tv con Discoring, la prima trasmissione televisiva che parlava solo di musica: gli artisti si esibivano, in playback, e poi si commentavano i dischi più venduti. A condurlo sempre Boncompagni con Arbore, poi Claudio Cecchetto, Awana Gana, Anna Pettinelli e tanti altri.

Altri programmi, sempre di musica. Nel 1983 lancia “Pronto, Raffaella?”, condotto da Raffaella Carrà. La presentatrice telefonava a casa, i concorrenti partecipavano a dei giochetti e potevano vincere cospicui premi. Anche qui, ancora una volta innovatore: fu il primo programma ad essere mandato in onda a mezzogiorno; fino ad allora venivano mandate in onda solo al pomeriggio.

Nel 1991 approda a Mediaset dove con Irene Ghergo crea “Non è la Rai” che andrà in onda per quattro edizioni. Programma di varietà fu un vero e proprio fenomeno di costume in cui si alternavano balletti, giochi telefonici e canzoni tutti eseguiti da ragazze adolescenti. Enrica Bonaccorti presentò la prima edizione, poi Paolo Bonolis e le ultime due da Ambra Angiolini. Innovatore anche qui, fu la prima trasmissione di Canale 5 ad essere mandata in onda in diretta. “Non è la Rai” ha lanciato Laura Freddi, Antonella Elia, Antonella Mosetti, Claudia Gerini, Lucia Ocone, Miriana Trevisan, Cristina Quaranta, Alessia Merz e tante altre. Un programma che suscitò molte polemiche perché considerato dalla critica come “vuoto”, lo stesso Boncompagni diceva che è “un programma privo di contenuti”.



Sempre nel 1991 rompe gli schemi facendo condurre ad Eva Robin’s, transessuale, Primadonna, sempre su Canale 5. Tanti altri programmi, nel 2001, su Rai 2, “Chiambretti c’è” fino all’ultimo “Lasciami cantare!” del 2011. Da non dimenticare il suo contributo in Domenica In.

Boncompagni fu anche un bravo paroliere: scrive “Cammina cammina” per Jimmy Fontana, “Ragazzo triste” per Patty Pravo, “No” per Mina, il famoso “Tuca tuca” e “Tanti auguri” per Raffaella Carrà ed altre per Renato Zero.

Peccato che la grande Mia Martini dichiarò “la delusione più grande me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il presentatore. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi, attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out”.

Pietro Alongi

In foto: Gianni Boncompagni con Ambra Angiolini

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