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Un bel pomeriggio a Villa Mezzabarba!

Sabato scorso, a Borgarello, proprio alle porte di Pavia, al pomeriggio, si è tenuta la Cerimonia di inaugurazione della Villa Mezzabarba.




Andiamo indietro nel tempo: è il 30 Aprile del 1685 quando a Pavia nasce Carlo Ambrogio, appartenente alla nobile famiglia locale dei Mezzabarba. Nel 1719 papa Clemente XI lo nomina patriarca titolare di Alessandria per poi inviarlo in Cina come Nunzio apostolico per risolvere la questione dei riti cinesi. Nel 1725 viene nominato Vescovo di Lodi e qui farà costruire il palazzo vescovile.

Tra il 1726 ed il 1733 costruirà a Pavia l’omonimo palazzo barocco adibendolo a residenza di famiglia. E’ il cosiddetto Palazzo Mezzabarba. Su tre piani, costruito su progetto dell’architetto Giovanni Antonio Veneroni, ha due grandi portali simmetrici che si aprono sulla facciata. L’interno, a pianta ellittica, è ricco di affreschi tra i quali risaltano “la sapienza e la virtù che trionfano sul vizio” nella sala da ballo, realizzati da Giovanni Angelo Borroni. Interessante è la “Sala fiamminga” dove si trovano alcune iconografie, pitturate a tempera, con grandi scene di villerecce con tipi popolareschi festanti. Nel 1876 l’edificio fu acquistato dal comune per farne la sua sede e le due sale diverranno rispettivamente la sala del consiglio e quella di giunta.

Il feudatario Giovan Battista Mezzabarba, non contento (giustamente!) del solo palazzo cittadino, commissiona sempre al Veneroni una residenza di campagna che ha sede proprio al centro dei suoi grandi terreni, a Borgarello: è la Villa Mezzabarba.




Terreni, questi, che facevano parte dell’antico Parco Visconteo voluto da Gian Galeazzo Visconti come sua riserva di caccia. Non molto distanti da qui si trovano la Cascina Repentita ed il Castello di Mirabello. Cascina Repentita si trova in Località Cantone Tre Miglia, accanto al nuovo sottopassaggio di Borgarello. Qui il Re di Francia Francesco I, dopo aver perso la Battaglia di Pavia (1525), trovò riparo. Una contadina, prese una scodella, gli mise dentro un pezzo di pane nero, gli buttò sopra un uovo e poi del brodo caldo e gliela fece mangiare. Tra verità e leggenda era appena nata la famosa “zuppa alla pavese”. Il Castello di Mirabello si trova invece nella parte Nord di Pavia ed era la palazzina di caccia dei Visconti. Per me ed altri amici rappresenta gioia e dolori! Ma sto fuorviando dall’argomento principale, ne parlerò!

Tornando alla Villa di Borgarello, la famiglia Mezzabarba la frequentava nei mesi estivi ed in quelli autunnali, per seguire più da vicino la loro attività agricola. La villa richiama tante altre ville lombarde del ‘600-‘700. Il corpo centrale è formato da due piani: al piano terra si ha il porticato vetrato, l’ingresso, sei camere, quattro disimpegni, due bagni e quattro scale. Al primo piano invece dieci camere, tre bagni ed un ripostiglio. Insomma, non si hanno problemi di spazio e nemmeno di bagni!

Nel 1763 la villa passò nelle mani del conte Pio, ultimo erede di Gian Battista e Girolamo Mezzabarba, che si indebitò al punto da cedere la proprietà al nobile milanese Luigi Calvi. La villa cambiò destinazione d’uso e da residenza signorile divenne abitazione per i fittabili della tenuta agricola compromettendo così molte delle sue originarie bellezze. Nel 1946, per volere di Paolina Calvi la proprietà della villa e dell’annessa azienda agricola passò al Seminario Arcivescovile di Venegono, in provincia di Varese.



Le sorti cambiano quando il re dei visagisti Diego Dalla Palma decide di acquistarla nel 1991. In questo periodo rivive gli splendori di un tempo grazie alle varie feste animate dai vari amici vip dell’imprenditore. Dalla Palma pare che se ne sia andato a malincuore da Borgarello, paese che avevo scelto come suo rifugio. Nel giardino circostante la villa c’erano alcuni alberi secolari e Dalla Palma decise di tagliarne due poiché erano malati. Inconsapevolmente scatenò le furie dei Verdi, i quali protestarono diverse volte e Dalla Palma si stufò al punto di decidere di liberarsene. Verità o leggenda? Non lo so.

La villa fu poi acquistata da un’impresa immobiliare che era intenzionata a realizzare diversi appartamenti ma non ci riuscì a causa dei debiti e così finì all’asta per 2 milioni di euro.

Dopo varie vicissitudini la villa è passata nelle mani del comune che è riuscito ad aggiudicarsela per 420 mila euro. Nei locali di Villa Mezzabarba verrà trasferito il comune, si creerà una struttura ricettiva. Si avrà un ristorante che preparerà cibi della tradizione locale, alcune sale conferenze, spazi espositivi e concerti all’aperto.

In uno Stato in cui il bene pubblico viene svenduto ai privati, il Comune di Borgarello, col suo comitato, è una gran botta di ottimismo per chi crede nell’amore per il bene pubblico e per la cultura come dono al servizio di tutti!

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Pietro Alongi




In foto il momento dell’inaugurazione

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