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La bella vita di Matteo Messina Denaro

Dell’arresto di Matteo Messina Denaro, in arte Andrea Bonafede, voglio dire che non è stato arrestato in una stalla di campagna a mangiare cicoria come il suo predecessore Bernardo Provenzano.

Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza, è stato preso grazie a una visita medica che si è andato a fare in una clinica privata di Palermo in cui era in cura da tempo. 

Matteo Messina Denaro, durante l’arresto, non sembrava uno “straccione” alla corleonese maniera, ma aveva un orologio al polso da 40 mila euro e un giubbotto alla moda: era un uomo curato e il look che aveva non poteva farlo passare inosservato.

Dicono che hanno trovato il “covo” di Matteo Messina Denaro, ma che covo e covo? Era casa sua, a Campobello di Mazara, un paese di 31 mila abitanti in provincia di Trapani. A casa sua aveva il frigo pieno e dagli spostamenti dell’auto si nota che usciva a fare la spesa.

Casa sua era piena di abiti firmati, scontrini di ristoranti, profumi, viagra e preservativi: vuol dire che conduceva la “normale” vita di un uomo di 61 anni a cui piace la bella vita; insomma, usciva di casa come, quando e con chi voleva.

Tutti conoscevano Andrea Bonafede perché tutti, in fondo, volevano bene a Matteo Messina Denaro: una “brava persona” e così “gentile” da aiutare tutti, compreso il vero Andrea Bonafede al quale, in cambio della carta d’identità, gli ha dato i soldi per comprare una casa.

Come diceva Falcone, non bisogna essere mafiosi per avere la mentalità da mafiosi. Solo quando si cambia il modo di pensare la mafia verrà sconfitta!

Pietro Alongi