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PIETRO ALONGI/SIGNORPIETRO

Sono Pietro Alongi, nato il 22 di giugno del 1992 a Pavia.

I primi tre anni di vita li ho trascorsi in Via dei Liguri, in pieno centro e a pochi passi dal Duomo; di quegli anni ricordo solamente la mia casa.

In estate andavo a Sutera, un paesino dell’entroterra siciliano in provincia di Caltanissetta; lì sono nati i miei genitori e lì risiede una parte del mio cuore assieme a tanti parenti e amici. La mia seconda lingua è il siciliano, lo parlo da sempre.

L’altra parte del mio cuore è a Mirabello, quartiere nord di Pavia. Qui ho fatto la scuola materna con la maestra Ivana e la Lidia; e poi le elementari con la maestra Silvia e la Gianfranca. Ero bravo a scuola, mi piaceva ma i compiti li facevo sempre alla domenica sera; prima giocavo sempre con la mia amica d’infanzia Eleonora. A palla prigioniera quando facevano le squadre venivo scelto per ultimo. In un Natale, quello che credevo essere mio amico, diede i cioccolatini a tutti, tranne che a me.

Le medie le ho fatte all’Angelini di via Simonetta: ero seduto al primo banco con Alessio e Beatrice. Ero il preferito della professoressa di Italiano: Ulrica Rogolino; credo mi piacesse per via della sua eleganza: piena di gioielli, pelliccia e Saab 95. Una volta mi portò pure a casa. Al pomeriggio, dopo aver guardato Paso Adelante, uscivo sempre. Non ricordo dei momenti precisi in cui studiavo.

È l’estate tra la terza media e la prima superiore. Ci rimango male quando scopro che la mia amica delle medie aveva già fatto l’amore con uno più grande: lei era cresciuta, tutti erano cresciuti, io ero ancora bambino al punto che i miei genitori mi avevano comprato il diario del wrestling; mi rifiutai di usarlo!

Le superiori le ho fatte al Liceo Scientifico Copernico di Pavia, corso Piano Nazionale Informatico; il più difficile: così dicevano ma non mi sono mai applicato a capire in cosa differisse dagli altri. Me la sono sempre cavata. Il primo anno delle superiori lo passavo in classe a lanciare il cancellino con i miei compagni; quanti insulti quando sporcavo il giubbotto di qualche compagna. Il secondo anno, sempre in classe: guai a uscire.

In estate ho sempre fatto il grest e negli ultimi anni anche lo spettacolo finale; nei primi no perché mi vergognavo. Al primo anno delle superiori mi rifugiai a Dublino, due settimane da sogno, e l’anno dopo a Londra.

In terza tutto cambia. Durante un open day divento open pure io. Mi apro e inizio a parlare. Conosco Luca e usciamo in centro; le compagne della sua classe mi iniziano a chiamare “Signorpietro” e mi è rimasto; “perché mi chiamate così?”, “perché tu sei il Signorpietro!”. Lara e Giacomo sono due miei compagni di classe, amici di sempre. Con loro anche Andrea, Federico e Giovanni. Poi c’è Chiara, Riccardo, Alessandra, Francesca, Fortunato, Ciro: uscivamo ogni sabato sera in centro. Al pomeriggio aperitivi con Elisa e Martina. La Jenny un giorno mi disse che i professori, finita la quinta, si sarebbero ricordati solamente di me. “Perché J?”, “perché tu sei diverso, non sei come tutti noi. Parli a loro mettendoti allo stesso livello”.

Inizia l’università, Economia. Nel modo che potrebbe essere la trama di un episodio della prima stagione di OC conosco Giulia, la mia prima fidanzata: bella, bionda e intelligente. Le prime esperienze. Antonello, Dario e Danilo sono i miei amici dell’università. Poi c’è Giulia, oggi diventata mamma, e Simona: parlavano sempre di trucchi e balsami per capelli.

Mia mamma dice che non mi ha mai visto studiare, eppure mi sono laureato con 110 e Lode. Lavoro per un mese alla Camera di Commercio e poi in 7 Pixel, la società che ha Trovaprezzi. Scopro il mondo della scrittura SEO e del WEB. È in quel periodo che nasce il Signorpietroblog: l’ho costruito da solo.

Nel maggio del 2019 sono eletto consigliere comunale di Pavia nel Partito Democratico e nell’ottobre dello stesso anno inizio ad insegnare in una scuola superiore di Mortara: scopro il lavoro che vorrei fare per la vita. Nel febbraio del 2020 arriva la pandemia: prendo un master in Geografia, scopro l’amore per la natura, il giardinaggio e l’orto. Capisco l’importanza delle persone che ho incontrato. Colleziono dischi in vinile e ascolto la musica, compagna emozionante di vita.

Liliana Segre un giorno disse: “Non essere mai una persona qualunque”; l’ho scelto come mio motto di vita.

Piacere a tutti, questo sono io.

Pietro Alongi

GRAZIE CAROLA PER LA FOTO, OVUNQUE TU SIA…