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La Costituzione, Salvini e il Conte Bis

Con 343 sì alla Camera e 169 sì al Senato, il Parlamento nei giorni scorsi ha dato la fiducia al cosiddetto governo Conte Bis. In tanti si sono chiesti se fosse giusto un governo tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, nel mio piccolo cercherò non di dare una risposta ma di provare a spiegare cosa è successo e a sfatare qualche falso mito costituzionale.

Il riassunto della crisi di governo




Lo scoppio della crisi inizia il 7 agosto quando in Senato si stanno votando una serie di mozioni sulla TAV Torino-Lione: il M5s non la vuole, la Lega sì e vota a favore di quelle mozioni che permettono una prosecuzione dei lavori. Il giorno dopo, l’8 di agosto, Matteo Salvini ufficializza la volontà della Lega di andare alle urne dicendo che vuole porre fine al governo gialloverde per ridare la parola agli elettori. Il 9 di agosto la Lega presenta in Senato una mozione di sfiducia al primo ministro Giuseppe Conte.

E’ qui che si fa largo l’idea di una nuova maggioranza che si concretizza quando si vota per calendarizzare la fiducia a Conte: il 13 agosto il Senato boccia la proposta del centrodestra di votare la mozione per il 14 e si fissa la data per il 20 di agosto. PD e M5s fanno nascere una nuova maggioranza per rimandare la crisi a dopo ferragosto. Il 20 agosto Conte preannuncia le dimissioni dicendo che andrà dal Presidente della Repubblica a presentare le sue dimissioni. A quel punto Sergio Mattarella avvia le consultazioni coi presidenti delle Camere e coi capi dei gruppi parlamentari.

 

Un governo non eletto dagli italiani

Non appena si intuisce dell’alleanza PD-M5s in ogni dove si sente dire che il nascituro governo è contro il volere degli italiani e che non rispetta gli esiti delle elezioni. Si inizia a dire che in Italia non c’è democrazia e che la sovranità appartiene al popolo. Cosa grave è che la voce più grande di questo coro è proprio il ministro dell’Interno Matteo Salvini. E allora in così tanta confusione, fomentata anche dal suddetto ministro, mi pare doveroso riportare qualche articolo della Costituzione perché non solo non si conosce ma la si tira fuori a sproposito.

 

Cosa dice la Costituzione Italiana?

Il titolo terzo, sezione I, tratta proprio del governo. L’articolo 92 recita che Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri. L’articolo 93 aggiunge che Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Infine l’articolo 94 si apre con Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.

Alla luce di questi due articoli sfatiamo il mito che siano gli italiani a eleggere il governo: no, non è così. E’ bene ricordare che l’Italia ha una democrazia rappresentativa in cui la volontà dello stato viene manifestata dai rappresentanti del popolo, quindi i nostri parlamentari, eletti da noi. Richiamo un altro articolo che è il numero 88 dove si dice che Il Presidente della Repubblica e non il Matteo Salvini di turno, può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. L’articolo 87 ricorda che il Presidente della Repubblica Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Concludo con l’articolo 1, la sovranità appartiene sì al popolo, ma è esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione.

 

Il Conte Bis? Meglio di andare al voto

Se dicessi in breve che sono contento di questo governo mentirei. Non è questo il disegno che c’è nella mia mente. Il nuovo governo si è formato seguendo percorsi previsti dalla Costituzione. Si è poi formato tra M5s e PD, rispettivamente la prima e seconda forza politica del paese. Il governo precedente era formato tra M5s e Lega, rispettivamente prima e terza forza politica. In questo governo ripongo fiducia e lo giudicherò per quello che è capace di fare per il nostro paese. Andare alle elezioni avrebbe significato consegnare il paese a Matteo Salvini, per me una persona non stabile e inconcludente.

 

Matteo Salvini

Ho sempre rispettato tutti i partiti politici, i parlamentari e i ministri, compreso Salvini, perché in me il senso delle Istituzioni viene prima del resto. Avevo rispetto pure per Salvini, era il ministro dell’Interno, quindi parte delle Istituzioni. Poi ha provocato in me un sentimento, quello della paura. Non so spiegarlo, ma più passava il tempo e più io avevo paura di Salvini. Stava creando un clima di tensione in cui ogni giorno c’era un nemico nuovo da combattere, da sconfiggere, da allontanare. Il linguaggio era pesante, il senso delle Istituzioni era ricoperto dall’arroganza di poter fare e dire tutto. Il limite lo ha oltrepassato quando ha chiesto agli italiani pieni poteri. Quando ha indetto la conferenza stampa al Papeete non mi ha più stupito.

 

L’ascesa della Lega

Dopo lo scandalo del tesoriere Belsito, di Rosi Mauro, del Trota e le dimissioni del Senatùr da segretario della Lega Nord si assiste a un breve declino del partito, correva l’anno 2012. Un partito che si chiama Lega Nord, quel partito contro Roma Ladrona e contro i terroni; quel partito che voleva l’indipendenza della Padania perché loro ce l’avevano duro. La segreteria passa a Maroni e poi arriva Matteo Salvini. Un abile comunicatore e creatore di consensi: la Lega torna in auge e recupera giorno dopo giorno molti punti percentuali, come mai? Matteo Salvini da solo non poteva fare tutto. Fermiamoci un attimo e analizziamo la società che sta attorno a Salvini.

 

La società di Salvini

E’ il 2007, scoppia la crisi finanziaria negli Stati Uniti d’America legata alla bolla immobiliare dei subprime: quei mutui dati a chi si sapeva essere insolvente. Una crisi che dilaga in tutto il mondo e che ovviamente arriva anche da noi. Una crisi che ha distrutto posti di lavoro e che ancor peggio ha distrutto valori, certezze, speranze; è in dubbio il futuro di tutti. Una crisi che ha generato paura, uno dei sentimenti più forti.

Matteo Salvini è un grande imprenditore della paura. E’ sulla paura e sull’odio che Salvini ha creato e continua a creare il suo consenso. Non dice come arginarla ma va avanti a cavalcarla e a seminare odio su odio. Anche l’odio unisce. E se questo odio viene generato dalle istituzioni è la fine. Ecco perché sono contento che Salvini non è più al governo. Ah, nel frattempo la Lega Nord diventa semplicemente Lega: Salvini allarga il consenso anche al Sud perché nel mezzogiorno la paura è ancora di più.

 

Fiducia al Conte bis

Il nuovo governo si trova davanti a sé una sfida importante. Deve dare tante risposte all’Italia e a noi italiani. Bisogna partire con il lavoro, la scuola, la sanità, le infrastrutture e con una seria politica industriale. A questo governo non è concesso sbagliare perché dopo c’è Salvini e con lui tanti di quelli che scendono in piazza col saluto romano o che inneggiano a Dio manco fossero Antonio Zequila a Domenica In. Il nuovo governo deve pensare agli ultimi e non alla classe dominante. Il nuovo governo deve difendere gli ultimi perché gli altri sanno già come difendersi.

Qui puoi visitare la sezione sull’attività in consiglio comunale

Pietro Alongi

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